Archivi

Quota sociale annuale e donazioni

La quota sociale è di € 25,00 mentre e' possibile fare una libera donazione all'Associazione per meglio sostenere la sua attività. Cliccare qui per informazioni su come effettuare il versamento

Alhena, l’alter ego di Melania Fusconi

Melania FusconiL’eroina della saga fantasy di Melania Fusconi, dal titolo “Le anime di Leggendra”, si chiama Alhena. La prima pubblicazione, per Tabula Fati, è del 2019, ma il personaggio risale a quando l’artista e scrittrice di Ravenna frequentava il Liceo artistico “Pier Luigi Nervi” della sua città.
Nata nell’85 Melania vive a Cotignola (Ravenna), paese di suo marito, da cui osserva le bellissime colline attorno. Lavora nel campo dell’informatica, le piacciono le città d’arte, gli antichi borghi e i castelli, anche se è il mare il suo luogo preferito. Molto brava in cucina, ha un’inguaribile passione per il cibo. Ascolta diversi tipi di musica, dalla celtica, al pop, al rock, alla classica. Ama i gatti. Appena ha del tempo libero oltre a a scrivere e disegnare, si immerge nella lettura di libri di genere fantasy per ricaricare la fantasia.

Nasci come disegnatrice, infatti sei anche autrice delle copertine dei tuoi romanzi. Qual è stata la scintilla che ha dato vita alla tua saga “Le anime di Leggendra”?
La storia di Alhena è nata sotto forma di fumetto quando I Cimeli ancestrali frequentavo l’ultimo anno di liceo. Disegnavo giorno e notte, ma a quel tempo non immaginavo che l’avrei scritta! E non mi sono accontentata di un libro, ho voluto una saga. Nel primo libro “Le anime di Leggendra – I Cimeli ancestrali” c’è la presentazione dei personaggi e soprattutto della protagonista. Alhena si rivela una giovane dalle grandi potenzialità: è un cadetto e maneggia le armi con disinvoltura, ma ha anche abilità magiche. E poi è tenace, intelligente, piena di risorse. Non si dà mai per vinta. Quasi per caso capisce che la sua vita è legata alla scoperta dei Cimeli ancestrali e questa diventa la sua meta: trovarli, tutti, per riuscire a mettere insieme le tessere di un mosaico che si sta delineando poco alla volta e che lei non ha ancora idea di cosa possa rappresentare.

Con “Le anime di Leggendra – La viaggiatrice”, pubblicato nel gennaio scorso nuovamente per Tabula Fati, sei giunta al secondo libro della saga. Qual è il collegamento con la storia contenuta nel primo romanzo?
La viaggiatrice Nel secondo volume la ricerca di Alhena continua e la porta in luoghi che solo pochi mesi prima non avrebbe immaginato di poter visitare. La sua magia aumenta, ma la fonte è molto diversa da quella degli altri leggendriani, quelli che chiamano Gifter. La sua proviene dai Cimeli…è un potere più forte, più antico, direi primordiale. Alhena è ossessionata da ricordi, da visioni non solo notturne, capisce di avere una vita più complessa di tutti gli altri. È come se dentro di lei confluissero le esperienze e le esistenze di molte altre donne… Ma questo lo vedremo nei prossimi episodi.
Dopo “La Viaggiatrice” prevedo l’uscita di un terzo capitolo e forse non basterà a concludere la saga, perché ci sono molte altre vicende che toccheranno alla nostra giovane e impavida protagonista. Terminata la saga ho un altro progetto letterario cui dare forma, niente a che vedere con la saga di Leggendra e quindi con nuovi personaggi. Ma questa è letteralmente un’altra storia.

Alhena ha un carattere forte e ama l’avventura. Dal punto di vista caratteriale ti somiglia o è un mix di varie personalità? Puoi raccontarci qualche aneddoto sulla tua eroina? Melania
In effetti tengo molto a lei perché rappresenta il mio coraggio, ma non solo, come me è istintiva e non si tira mai indietro. È testarda e impetuosa. È curiosa, vuole sapere la verità che le viene negata da Haber, il suo tutore. È premurosa, si preoccupa sempre delle persone che ama anche quando dovrebbe pensare più a se stessa; anche in questo mi somiglia. È spinta da un sentimento di amor patrio ed è disposta a tutto pur di raggiungere il suo scopo, che non è personale ma tende al bene comune.

Nel secondo romanzo c’è tanto fantasy però hai accennato anche ad una tematica dolorosa che ascoltiamo tutti i giorni in tv, alla radio o leggiamo sui giornali: la violenza sulle donne. Lo hai fatto di proposito? Hai voluto toccare anche un argomento di impegno civile?
Nella mia mente la storia si è sviluppata come se stessi guardando un film. A ogni azione seguiva una reazione, e quando è stato il momento di far intraprendere ad Alhena la missione all’interno del castello dell’Impero nemico, farle conoscere la brutalità di un uomo è stato inevitabile. Mi sarebbe piaciuto poter dare più spazio all’argomento, ma così facendo avrei allontanato troppo l’attenzione del lettore dallo svolgimento della storia.

Qualche anno fa a una mia domanda su cosa la affascinasse del fantasy, Licia Troisi mi rispose che la attirava la possibilità di scrivere su qualcosa che non fosse tecnologico (lei è un astrofisico), l’ambientazione pseudo-medievale e il duello all’arma bianca. Ti pongo la stessa domanda: a te cosa piace del genere fantasy?
Ammiro molto Licia Troisi, è grazie ai suoi libri che ho preso coraggio per scrivere il mio. Essendo anche disegnatrice, il fantasy è il miglior mezzo di dare libero sfogo alla mia fantasia e a ciò che sento, perciò per me rendere reale l’irreale è qualcosa di straordinario! Sapere che i lettori vivranno sulla propria pelle le avventure, le sensazioni che ho scritto per loro mi riempie di gioia! Io sono molto sentimentale, e le situazioni irreali e fantastiche secondo me vanno a intensificare le emozioni che già un lettore possiede, perché anche lui parte con una fervida immaginazione. Perciò, a me piace il fantasy perché è capace di stimolare le emozioni che ognuno di noi ha già dentro di sé. Il fantasy esalta il senso di giustizia, l’epica lotta tra bene e male porta a far riflettere il lettore; nel fantasy accadono cose impossibili da spiegare, è vero, ma spesso il potere e la magia si mescolano alla realtà come gli ingredienti per una perfetta pozione magica, e io mi diverto semplicemente a sperimentare pozioni nuove! Vizi e virtù fanno parte dei personaggi stessi e complicano e migliorano la vita e questo secondo me è magnifico, perché è come proporre degli esempi nei quali il bene vince sul male, o mostrare come battersi per quello in cui si crede. Nel fantasy la vita di ogni giorno viene riportata in un contesto fantastico, ecco perché leggere il genere fantasy secondo me aiuta a far crescere.

Tra i tuoi romanzi preferiti c’è “Il cavaliere inesistente” di Italo Calvino “perché – hai dichiarato- è una storia legata ai valori dell’essere umano e agli ideali di giustizia”. Quanto ci metti di questo nelle tue opere?
La giustizia è molto importante per me, come lo sono molti valori che ancora l’essere umano non usa con pienezza. Questi valori sono alla base delle mie opere. Quello che cerco di esprimere nelle mie storie è che senza valori non si è nulla, senza valori non può crescere nulla. Senza i valori il mondo sarebbe arido e buio, i valori sono luce che sconfigge l’oscurità, i valori si nascondono in noi e se noi non li facciamo venire allo scoperto nessuno altro potrà farlo.

Ritieni che le storie fantasy siano per ragazzi, adulti o per tutti?
Alcuni adulti bistrattano il genere fantasy perché lo ritengono frivolo, pensando che si addica solo ed esclusivamente ai giovani, ma sempre questi adulti spesso dimenticano di essere stati loro stessi bambini, così dimenticano che magari proprio loro si sono avvicinati a letture più complesse dopo aver ascoltato i racconti favolistici dai propri familiari, i nonni o i genitori. Penso che il fantasy sia adatto a tutte le età e che possa accendere la scintilla della lettura nei giovani, riaccendere lo spirito di avventura negli adulti, ma soprattutto che possa far riavvicinare questi due mondi: quello dei giovani e quello degli adulti.

Sei in attesa di una bambina, quando nasce? Con tuo marito avete già pensato ad un possibile nome? Magari Alhena, come la tua eroina? Pensi che le narrerai o le scriverai delle storie?
La scadenza è il mese di maggio! Guarda caso il mio stesso mese di nascita e io ne sono contentissima! Alhena è la mia figlia di penna perciò il nome della nostra piccola guerriera lo sveleremo solo dopo la nascita. Le racconterò tutte le storie con cui sono cresciuta, sia quelle narrate da altri scrittori sia quelle scritte da me, e chissà, magari renderò lei una delle mie protagoniste. Ringrazio la WorldSF Italia e te per questa interessante intervista e vi aspetto su “Leggendra”!

Grazie a te, felicitazioni per la bambina in arrivo e… restiamo in attesa dei prossimi sviluppi!

Filippo Radogna

I commenti sono chiusi.