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5 ragioni per amare…Star Wars

Tre ragioni tra le Guerre e le Stelle

Quante ragioni ci sono per cui uno strutturato, colto appassionato italiano di Fantascienza, che d’ora in poi chiamerò “Fantascientifico”, debba amare senza riserve né dubbi quella serie di (per ora) sei film conosciuti sotto il nome/marchio di “Star Wars”?

Intendo proprio la Saga cinematografica esalogica che è nata e prosperata (non solo economicamente) dopo il successo epocale della pellicola capostipite, il “Guerre Stellari” diretto da George Lucas nel 1977. Questo perché perdere la testa per solo quel quasi quarantennale film è certamente più facile che capire, apprezzare e interpretare nel giusto “modo Science-fiction”i due successivi, popolari Sequel – e anche i tre controversi Prequel.

Propongo tre motivi ragionati. A voi il ragionarci su.

  1. CLASSICI SENZA TEMPO
  2. Ognuno dei sei film è definibile come “classico”: inteso come decisivo nel suo Genere cinematografico di appartenenza. Non intendo dire che si tratti di opere di successo commerciale o di costume (in effetti lo sono tutte, e già questo dovrebbe interessare il Fantascientifico più attento)… O roba fatta apposta per solleticare il lato nerd-chic che tutti abbiamo più o meno nascosto nel subconscio (tipo vantarsi di amare un assoluto cult Sci-fi come il disneyano “The Black Hole” di Gary Nelson, 1979). Il fatto è che ci sono film con un valore indiscutibile, oggettivo e fondamentale nello sviluppo formale e contenutistico dell’arte cinematografica; con i loro pregi e difetti, ne fanno parte tutti i sei Episodi starwarsiani. Che contribuiscono storicamente all’avventura del grande schermo mondiale;ognuno di essi inquadrato nella sua precisa epoca, ognuno di essi innovando e rivoluzionando – aprendo così la strada a successive epoche. Sia che, a livello di forma, si tratti dello “useduniverse” raccattato e incollato in garage, rivoluzionario per gli anni ’70 – o della CGI iper-dettagliata in green e blue-screen che ha segnato gli anni Zero; sia che, a livello di contenuti, si tratti del ribellismo post-Nixon libertario e anarcoide montante negli anni ’70 – o dell’espansionismo militare e paranoide delle presidenze Bush imperversanti negli anni Zero.

    Al contrario, pur figli dei loro anni reali questi film raccontano di un’epoca fittizia extra-cronologica, e lo fanno così bene da uscire dal loro tempo. La loro storia non perderà mai la sua incisività, la sua innata consistenza, la sua umanissima risonanza. Si tratta di sei film che funzionano su vari livelli incontrando così i gusti di tutti: in effetti c’è qualcosa di buono per ciascuno degli spettatori. A prescindere da sesso, credo, status di chi guarda, vi si trova sempre qualcosa con cui relazionarsi; qualcuno in cui rispecchiarsi, una situazione per la quale indignarsi o entusiasmarsi.

    Del resto un vero Fantascientifico non può non amare l’azione, il romance, l’avventura… cose presenti in ogni capolavoro Sci-fi degno di tale nome e che in questa Saga abbondano in maniera a volte imbarazzante. Così, Star Wars è il Cinema: il sogno fiabesco, emozionale, visivo e sonoro dei fratelli Lumière.

  3. LA STORIA MITOLOGICA
  4. L’ordine di visione dei sei Episodi starwarsiani dipende dai gusti di ciascuno. Alcuni preferiscono vederli in ordine cronologico I/VI; altri prima i tre film Classici (“A New Hope/Una nuova speranza” ‘77, “The Empire Strikes Back/L’Impero colpisce ancora” 1980 e “Return of the Jedi/Il ritorno dello Jedi” 1983) e poi, tipo elegante o artificioso, anche se “non necessario” flashback, i tre Prequel (“The PhantomMenace/La minaccia fantasma” 1999, “Attack of the Clones/L’attacco dei Cloni” 2002 e “Revenge of the Sith/La vendetta dei Sith” 2005). Se un Fantascientifico si dovesse chiedere perché guardare e amare i film di Star Wars, lo svolgersi stesso della storia è una delle ragioni migliori – e in questo senso, forse, guardarli in ordine diventa consigliabile. Egli vedrà un ragazzino senza importanza (AnakinSkywalker) iniziare il suo viaggio epico alla scoperta di un’intera Galassia di fatti, mondi, creature; per diventarne il sofferente fulcro. Assisterà allo svolgersi complesso di eventi – politici, militari, sentimentali – che tragicamente lo costringe, nell’età adulta, a consegnare il testimone ai due figli gemelli (Luke e Leia) simbolo di una purezza perduta e ritrovata. Soprattutto, capirà come il geniale concetto mistico/Fantasy della Forza si esplica e si sostanzia in chiave anche fantascientifica. Come bonus puramente Sci-fi, si meraviglierà di fronte alla dettagliata rovina e all’inevitabile crollo di un sistema governativo di portata interstellare; in favore della scioccante nascita, prosperosa vita ed etica morte di un intero impero galattico! Qui, l’aggiunta della lunga e profonda serie animata delle Clone Wars si fa ancora più interessante.

    Se si ama la mitologia, insieme alla Fantascienza (e conosco pochissimi Fantascientifici che non lo fanno, magari non ammettendolo apertamente…) ecco qui i film definitivi. Osservando con attenzione gli Episodi starwarsianisi rintracciano dosi abbondanti, a volte debordanti di indizi, allusioni, citazioni, spesso personalissime interpretazioni di decine di differenti miti terrestri. Ciò rende i film senza tempo, godibili al di là della datazione di certi dettagli estetici (tipo il caschetto biondo dell’attore Mark Hamill); comprensibili da diversi gruppi culturali, etnici, geografici. In questi film il passato non è che banalmente incontra il presente: è che proprio si fonde direttamente nel futuro, bypassando allegramente la nostra povera, contemporanea vita mortale.

    Star Wars è ciò che tutti abbiamo dentro nell’età della verità: il sogno, l’amore, l’avventura, la paura del Lato Oscuro tipiche dell’infanzia… L’improvvisazione e l’idealismo, la meraviglia e lo stupore. Per questo è (anche) Mito. Cibo per la il cuore del mentalissimo Fantascientifico medio italiano.

  5. BENE CONTRO IL MALE
  6. Star Wars dipinge con violenta incisività la “battaglia infinita” tra Bene e Male. Potrebbe sembrare idiota sottolinearlo, offensivo addirittura indicarlo a un Fantascientifico come tratto di eccellenza. Ma siamo seri: parlare di Bene e Male significa non limitarsi alla moralità di un limitato sistema sociale, “terrestre”, di valori; bensì elevarsi alle aree eteree ed eterne dell’Etica oltre-Terra; oltre-politica; oltre-presente… Si tratta delle aree simboliche della Fanta-sociologia, della Fanta-storia, delle Fanta-scienze sociali. In più, lo si fa qui ritraendo un ambiziosissimo scontro di assoluti su scala cosmica. Lord DarthVader, l’Oscuro Signore dei Sith, è uno dei più grandi “Cattivi” di sempre per una sola, semplice ragione: non è sempre stato cattivo, poi diventa sempre cattivissimo; esempio perfetto di ciò che di orrendo, perverso, contorto può fare a un essere umano l’eccessivo potere e il suo uso interessato. Mentre Luke Skywalker, il contadino delle sabbie, il pilota ribelle, l’ultimo dei Cavalieri Jedi, è il perfetto personaggio simbolo di genuina generosità e bontà disinteressata, che non teme di dire sempre “pane al pane e vino al vino” – a parte l’infatuazione insana per la sorella! Ma quella non era proprio colpa sua.

Non è necessario essere un Fantascientifico per capire e apprezzare tutto questo, ma un Fantascientifico dovrebbe all’istante cogliere ed esaltare (ed esaltarsi) nell’individuazione della ciclopica portata simbolica. Se un film capolavoro puramente Science-fiction come “BladeRunner” (1982, Ridley Scott) è un’opera adulta, cupa, pessimista, realistica – in una parola: è “vita”; allora Star Wars è una serie di film bambina, ottimista, luminosa, onirica. Come il cinema stesso, è “favola” – è “sogno”. A un Fantascientifico,pur colto e proprio perché strutturato,accettare di ritrovare la fiaba, ammettere di riscoprire i propri sogni… non può fare che bene. E dargli Forza. 

Filippo “Jedifil” Rossi
Consigliere dell’ Associazione Yavin 4 Fan Club

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