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5 ragioni per amare…Star Trek

Prima ragione:             Gli autori

Star Trek serie classica annovera tra i suoi autori alcuni dei più importanti scrittori di fantascienza di tutti i tempi. Per fare alcuni nomi, David Gerrold, Harlan Allison, Theodore Sturgeon, James Benjamin Blish, Joe William Haldeman; Robert Bloch, Norman Spinrad, Richard Matheson, Jerome Bixby, J. Sohl …. Come abbiamo appreso dallo stesso Gerrold ospite dell’Italcon non più di un paio di anni fa, l’ideatore della serie Gene Roddenberry amava circondarsi di scrittori talentuosi e con una solida esperienza in materia fantascientifica; ecco perché ha affidato le sceneggiature di molti episodi ad autori già navigati o, come nel caso dell’allora esordiente Gerrold, li ha scoperti lui stesso. Possiamo anche dire, che molte storie di Star Trek hanno finito per essere letteratura per le generazioni successive, iniziando anche un percorso lessicale fondamentale per chi scrive fantascienza. Concetti come velocità curvatura o teletrasporto, nascono per il grande pubblico con Star Trek (anche se prima di Star Trek, erano già conosciuti) e posseggono quel minimo di plausibilità scientifica che li rende assolutamente accessibili a tutti.

Seconda ragione:         La plausibilità scientifica

Gene Roddenberry ne faceva una questione di principio: tutte le sue storie dovevano avere un minimo di plausibilità scientifica, senza iperboli fantasiose che sfidassero la fisica e in generale la scienza. Ecco perché si circondava di consulenti aerospaziali (lui stesso era stato un pilota d’aereo) e di scienziati. Si pensi che il concetto di schermo deflettore che fin dalla primissima Enterprise fa parte della progettazione dell’astronave, è un concetto avanzatissimo per l’epoca, ma risponde pienamente alle esigenze di una nave stellare che viaggiando nello spazio deve deflettere le scorie e i micrometeoriti che incontra nel suo cammino. Anche un concetto così astruso come può sembrare il teletrasporto (inventato da Roddenberry per risparmiare sugli effetti speciali che gli sarebbe costato filmare l’atterraggio dell’astronave) ha in questi ultimi anni un riscontro nella fisica sperimentale.

Terza ragione:              Le Tematiche

Spazio. Alieni. Robot. Viaggi nel tempo. Altre Dimensioni…Un elenco infinito di luoghi comuni e di ambientazioni uniche che hanno fatto la storia della fantascienza; conditi da nuove e incredibili combinazioni originali per dar vita a storie iperboliche che hanno, con l’ausilio dell’immenso potenziale televisivo,  creato, rinverdito e reso popolare quell’immaginario collettivo che oggi chiamiamo fantascienza. Qualunque appassionato volesse trovare la sua storia in mezzo a mille altre, in Star Trek la trova, senza difficoltà. E chi cercasse di approfondire, di approdare ad un livello successivo di analisi, trova anche quello: l’alieno diventa la scusa per parlare della discriminazione raziale; il robot, lo spunto per discutere sulla delicata questione del rapporto tra uomo e tecnologia; lo spazio, emblema stesso dell’ultima frontiera americana; e così via. Infinite diversità in infinite combinazioni.

Quarta Ragione:          Un Universo Coerente

La storia della fantascienza è ricca di universi unici e coerenti. Da quello di Dune, per intenderci, a quello del Mondo del Fiume; dal futuro immaginato da Asimov nella trilogia della Fondazione a…Star Trek. Star Trek significa circa 800 episodi televisivi, mezza dozzina di film per il grande schermo, innumerevoli fumetti e libri, tutti riconducibili a un unico universo. Un universo per gran parte coerente con se stesso, con una sua topografia, una sua biologia, una sua fisica, una sua stabilità culturale, politica e sociale. Un universo sconfinato, nato per assimilazione e per effetto di una sommatoria di iniziative tutte volte ad arricchirlo senza sconvolgerlo. Un mondo unico e immenso, che ha pochi uguali nel genere del fantastico.

Quinta Ragione:           Il Piacere di Conoscere, la Possibilità di Interagire

In un mondo così vasto, chi è dotato di una buona pazienza e una discreta inventiva, può nuotare come un pesce nell’acqua. Ed è questa, forse, la ragione più viva e vivida che si riscontra nel conoscere Star Trek, fino ad apprezzarlo. Si possono vivere le avventure proposte; si possono immaginare altre avventure ( Star Trek conta milioni di fan writer e perfino web serie autoprodotte dai fan in cui vengono coinvolti autori e scrittori della serie originale); si possono cambiare le carte in tavola (leggi, universi paralleli); e così via. Un gioco senza fine di interazione e cambiamento che raramente (o forse mai) si riscontra in altre realtà simili. Poi, la vita dei Trekker. Degli appassionati. Che è complemento non indispensabile, ma comunque arricchente di questa esperienza; e si va dai semplici forum di discussione ai cosplay. Da quasi quaranta anni, infatti, i Trekker organizzano convention, prima di tutti gli altri (prima di Star Wars, prima del Signore degli Anelli, ecc…), secondi solo alle mitiche convention letterarie. 

Claudio Chillemi

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