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Premio Ernesto Vegetti

Sabato 26 agosto 2017

Ho avuto una giornata d’inferno. Siamo partiti intorno alle 10 e 40 da Molfetta convinti di essere a San Marino intorno alle 16. Ma non avevo fatto i conti col bollino nero. E’ vero io mi sono sempre mosso in senso contrario all’esodo (o al controesodo) e vedevo le lunghissime file in autostrada sull’altra corsia, ma questa volta sono cascato nella tela del ragno. Mai visto il traffico fermo per code in autostrada, non pensavo neanche che fosse possibile. Son giunto a San Marino due ore dopo le previsioni. Il tempo di una rapida doccia e di cambiarmi. Dovevo chiamare qualcuno per dire che ero giunto, ma lassù funziona soltanto TIM. E noi non avevamo TIM. Impossibile chiamare e ricevere chiamate dal cellulare. Sapevo che al Teatro Titano non si poteva arrivare con l’auto, anche se Adolfo mi ha scritto che ci si poteva avvicinare molto, ma l’albergatore non aveva il dono della chiarezza. Mi ha mostrato la piantina, mi ha detto dove dovevo andare, che strada seguire, poi, sconcertandomi, ha concluso: non tenga però conto della piantina, è sbagliata. Qualcosa però l’avevo capita: c’era un parcheggio a 9 piani due strade più in basso dell’hotel dove avrei potuto lasciare la macchina. Poi bisognava salire a piedi anche se con l’aiuto di due ascensori. Mi son caricato addosso una pensatissima borsa con bottiglie di spumante italiano, omaggio ai finalisti presenti, e mi sono avventurato in quella bellissima località. Chiedere era difficile, nove volte su dieci beccavi altri turisti. Ma alla fine, grazie anche all’aiuto della mia paziente e preziosa moglie, sono giunto davanti al Titano dove un preoccupato Filippo mi stava aspettando.

Sono entrato e mi hanno applaudito. Credetemi, mai mi sono meritato un applauso come quello. Ho lasciato le bottiglie (tutti si stavano chiedendo per chi fossero) e col fiatone ho dato l’avvio alla manifestazione.

Bellissima serata, in un bellissimo teatro.

Bravissimo è stato Filippo Radogna che ha presentato la serata, bravissimi sono stati i finalisti che hanno parlato della propria opera e di quello su cui stavano lavorando con l’abilità di professionisti. Bellissime le targhe che Stefania Mainelli Vegetti ha consegnato ai due vincitori. Qualcosa da ripetere certamente. Avevo portato da Molfetta uno scatolone di libri da regalare agli spettatori, ma pesava oltre 20 chili ai quali andavano ad aggiungersi i 10 delle bottiglie. Che avrei dovuto portare da solo sino al teatro. Sono forte, ma non folle. Per i libri sarà per un’altra volta.

Dopo c’era la cena di gala. Io e Lore ci siamo guardati in faccia con l’incertezza di chi ha partecipato a molte cene di gala dove si paga molto e quando si esce bisogna andare in pizzeria per mettere qualcosa nello stomaco. Ebbene, il grande Adolfo Morganti ci ha sorpresi. Per 25 euro abbiamo mangiato a scoppiare (e far scoppiare me non è facile). Ottima cena. L’unico disappunto è stato il veder portare via pezzi di carne alla brace e di tagliata al parmigiano avanzati. Mi veniva da piangere.

Bene. Un grazie di cuore ai finalisti presenti e ai molti spettatori, grazie a Filippo Radogna, ai giurati che hanno deciso i vincitori e alla famiglia Vegetti che mi ha sempre sostenuto. Ho lavorato moltissimo per la riuscita della manifestazione e posso ritenermi soddisfatto.

Alla prossima edizione con un mare di novità

Donato Altomare

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