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“S.P.A.A.R.”, fantascienza tra racconto e graphic novel

Non è un fumetto, non è una graphic novel. E non è neppure concept art per una sceneggiatura, anche se ne ha tutti gli ingredienti. Al punto che il termine che più gli si avvicina è un neologismo creato ad hoc da uno degli autori: “photonovel”.
Il progetto, concepito circa un anno e mezzo fa, nasce dall’incontro tra un digital artist grande appassionato di fotografia, Daniele Gay, di Rimini, e uno scrittore di fantascienza (ma non solo) milanese, Dario Tonani, con all’attivo quattro volumi per la celebre collana Urania di Mondadori.
Tutto ruota attorno all’idea di traslare un racconto di una trentina di pagine in una forma visiva di grande impatto: non il classico fumetto, ma qualcosa di assolutamente nuovo – per lo meno nella fantascienza italiana – che richiami le atmosfere di un set fotografico o addirittura cinematografico.
Il racconto di Dario Tonani s’intitola Poliarmoidi ed è inserito nella raccolta “W.A.R. – Weapons,Androids, Robots” ripubblicata quest’anno in ebook da Delos Digital; seconda storia di un miniciclo di Military SF che ne comprende quattro, tutte quante edite (la prima delle quali pubblicata da Mondadori sull’Urania Horror “In fondo al nero”, del 2003).
In Poliarmoidi, due razziatori – un presunto veterano e un ragazzino – penetrano in un cantiere abbandonato alla ricerca di chincaglieria militare smaltita illegalmente, con l’obiettivo di rivenderla sul mercato nero. L’incursione nell’High Rise, gigantesco complesso mai concluso – lo scheletro in decomposizione di un leviatano di cemento e calcestruzzo, sotto sequestro della Magistratura – si trasforma presto in una fuga disperata da uno sciame di diaboliche micro-macchine da guerra che hanno eletto il cantiere a loro dimora: i poliarmoidi, appunto, noti in gergo militare con la sigla “S.P.A.A.R.”, acronimo di Sistemi PoliArma Auto Riconfiguranti.
Prendendo il racconto e adattandolo con una certa libertà, Daniele Gay ha lavorato come un vero e proprio regista, ha elaborato una sceneggiatura, trovato una location per lo shooting fotografico e affrontato un lungo lavoro di postproduzione per l’elaborazione delle immagini in digitale. Poi i due autori hanno lavorato congiuntamente ai dialoghi e al lettering. Il risultato è una novità assoluta, che dopo un’anteprima alla “Starcon” di Bellaria, nel maggio di quest’anno, è stata presentata nella sua forma definitiva a “RiminiComix” (a luglio) e a “Stranimondi” a Milano (a ottobre).
Un’ultima curiosità: i poliarmoidi della photonovel non sono frutto di elaborazione digitale, ma sono stati effettivamente autocostruiti (in due esemplari, con luci funzionanti) da Daniele Gay usando materiale di vario tipo…

Dario Tonani

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